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G.Fauré |
Influenze
Le opere di Fauré vanno dal puro classicismo – quando all'inizio della sua
carriera, imita lo stile di Haydn e di Mendelssohn–
al romanticismo,
per approdare a una estetica del XX secolo.
Sono basate su una profonda assimilazione delle strutture armoniche che aveva
appreso, alla Scuola Niedermeyer, dal suo professore Gustave Lefèvre, che aveva
scritto nel 1889un Traité
d'harmonie. Quest'opera presenta una teoria dell'armonia sensibilmente
differente dalla teoria classica di Jean-Philippe Rameau: gli accordi di settima e
di nona non vi sono più considerati come dissonanti e la quinta può essere
alterata senza cambiare il modo. Così, prima ancora di scoprire la musica
romantica del suo tempo, il giovane Gabriel Fauré ha seguito anzitutto un
insegnamento nell'ambito della scuola Niedermeyer che lasciava ampio spazio
alla musica religiosa e ai modi di chiesa. Quest'influenza essenziale
contribuisce all'originalità della scrittura di Fauré rispetto ai compositori
del suo tempo e si ritrova lungo tutto il corso della sua opera compositiva,
tanto per l'uso di concatenazioni armoniche modali, che per la scrittura di
linee melodiche dall'ambito ridotto e senza grandi pause, che denotano
l'influenza del canto gregoriano, specialmente nelle sue melodie o ancora nel
suo secondo quintetto per archi e pianoforte.
In opposizione al suo stile armonico e
melodico molto innovatore per il suo tempo, i sottili motivi ritmici sono
ripetitivi, con modulazioni similari a quelle che si possono trovare nella
musica di Brahms. Così, Fauré sottende spesso la sua
linea melodica con un flusso continuo che divide le sue opere in grandi curve
dinamiche. Ciò si può avvertire soprattutto nelle sue melodie o ancora nelle
sue opere per piano (Notturni e Barcarole).
Queste ultime infatti fanno uso di
arpeggi e di una melodia frammischiate a due mani, con delle sostituzioni di
dita, naturali per l'organista, ma la cui interpretazione è a volte difficile
per il pianista. La sua opera pianistica in generale si richiama a certi pezzi
di Schumann o di Chopin,
compositori che Camille Saint-Saëns aveva fatto scoprire
al giovane Gabriel Fauré.
Infine, Gabriel Fauré non ignorava la
musica di Richard Wagner la cui influenza era
considerevole alla fine del XIX secolonegli
ambienti culturali europei. Essendosi recato al festival di Bayreuth,
aveva composto con André Messager un
pezzo per piano à quattro mani intitolato Souvenirs de Bayreuth mescolando
i principali temi della Tetralogia. L'influenza di Wagner sulla musica
di Fauré è tanto più discreta quanto il loro temperamento è differente, ma
resta sensibile in certi componimenti, come il Prélude de Pelléas et
Mélisande o l'introduzione di Tendresse della suite Dolly.
Evoluzioni
L'evoluzione dello
stile di Gabriel Fauré viene spesso descritta, distinguendo le sue composizioni
in tre periodi (o maniere)
Il primo periodo giunge fino al 1890 e comprende alcune delle
opere più conosciute di Fauré come la melodia Dopo un sogno o
l’elegia per violoncello e piano. La Siciliana tratta
dalla suite Pelléas et Mélisande si rifà a questa prima maniera. Questo periodo è
caratterizzato dall'influenza della musica tedesca e italiana e da un certo
classicismo.
Si fa iniziare il secondo periodo di Fauré con le Melodie di
Venezia (1891) all'inizio del XX secolo. Questo
periodo è caratterizzato da una grande finezza armonica, da un senso della sensualità
e da numerose audacie armoniche (in Shylockper esempio).
Il terzo periodo comprende i cicli di melodie degli ultimi anni di vita di
Fauré (La Canzone d'Eva (1910), Miraggi (1919) o
ancora L'Orizzonte Chimerico (1921)). Vi si colloca anche il secondo
quintetto in do minore (1921) o ancora il quartetto d'archi in
mi minore (1924). Questo periodo coincide con i problemi di salute che
affliggono Gabriel Fauré, che soffre di una grave ipoacusia che
gli altera la percezione dei bassi e degli acuti.
Si è spesso spiegata con questa infermità l'evoluzione della musica di Fauré,
caratteristica di questa terza maniera, verso una maggiore essenzialità, una
maggiore staticità, fino a diventare quasi smaterializzata.
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G. Fauré |
Anche se questa suddivisione in tre
periodi è comoda per descrivere l'evoluzione stilistica di Fauré, essa non può
essere rigida, infatti spesso i periodi si intersecano nel tempo. Così la Sérénade per
violoncello e piano, pur ricadendo nel terzo periodo per data di composizione
(1908), per lo stile si rifà alla prima maniera.
L’Op 23 di Gabriel Fauré composta nell’anno 1879 e
pubblicata nel 1882 contiene tre melodie con pianoforte:
I.
Les Berceaux, su testo di Sully-Prudhomme. (1839-1907)
II.
Notre Amour, su testo di A. Silvestre. (1837-1901)
III. Le Secret, su testo di A. Silvestre. (1837-1901)
III. Le Secret, su testo di A. Silvestre. (1837-1901)
Paul Armand
Silvestre (Parigi, 1837 – Tolosa, 1901) è stato uno scrittore francese.
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Paul Armand Silvestre |
Fu autore di una trilogia di raccolte comiche che
comprendeva i tre libri I conti grassocci (1883), I conti
pantagruelici e galanti (1884), I conti audaci (1890).
Membro sui generis del movimento Le Parnasse contemporain, nel 1893 scrisse il
dramma Saffo.
"Notre amour", 1878, è tratta da: “Les Ailes
d’Or,1878-1880”, poesie e novelle in versi per essere cantati,
no. 14, pubblicata nel 1880
Testo
Notre amour
“Notre amour est chose légère
Comme les parfums que le vent
Prend aux cimes de la fougère
Pour qu'on les respire en rêvant.
- Notre amour est chose légère!
Notre amour est chose charmante,
Comme les chansons du matin
Où nul regret ne se lamente,
Où vibre un espoir incertain.
- Notre amour est chose charmante!
Notre amour est chose sacrée
Comme les mystères des bois
Où tressaille une âme ignorée,
Où les silences ont des voix.
- Notre amour est chose sacrée!
Notre amour est chose infinie,
Comme les chemins des couchants
Où la mer, aux cieux réunie,
S'endort sous les soleils penchants.
Comme tout ce qu'un dieu vainqueur
A touché du feu de son aile,
Comme tout ce qui vient du coeur,
- Notre amour est chose éternelle!”
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