giovedì 12 maggio 2016

Benedetto sia 'l giorno da "Tre sonetti di Petrarca" di Liszt

Franz Liszt
Tre sonetti di Petraca S.270 musicati da Franz Liszt

S. 270

1. Benedetto sia 'l giorno (Sonetto 47 del Petrarca)
2. Pace non trovo (Sonetto 104 del Petrarca)
3. I' vidi in terra angelici costumi (Sonetto 123 del Petrarca)



Liszt ha messo in musica tre Sonetti dei Francesco Petrarca, dapprima in una versione per canto e pianoforte (1844-1845), poi nella più nota trascrizione per pianoforte solo del 1854. È qui notevole l’aderenza della musica ai valori emozionali del testo letterario. 
Il primo sonettoBenedetto sia ‘l giorno”, raffigura perfettamente l’esaltazione e lo slancio dell’innamoramento attraverso una melodia sempre molto espressiva e sensuale, ricchissima di tensione e chiaroscuri. 
Il secondo Sonetto, “Pace non trovo”, è invece pervaso dai profondi contrasti e sbalzi emotivi causati da un amore non corrisposto; essi vengono resi in musica con un uso ardito e straordinariamente moderno dell’armonia. 
Del tutto opposto il terzo Sonetto, “Io vidi in terra”, con un’atmosfera rarefatta e paradisiaca scaturita da una visione idealizzata e platonica del sentimento amoroso. La sublimazione della passione è rappresentata con un’accuratissima ricerca timbrica: il pianoforte è fonte di sonorità impalpabili e celestiali che anticipano le conquiste dell’impressionismo francese.






Francesco Petrarca
Nel 1858 List ha pubblicato la suite S.161 “Deuxième année: Italie” che aveva composto negli anni tra il 1837 e il 1849; i pezzi da 4 a 6 di tale suite sono una riscrittura dei Tre sonetti del Petrarca.
La stessa S.161 fa parte di una raccolta più ampia: Années de pèlerinage, una serie di tre suites per pianoforte solo, considerata un capolavoro, uno dei vertici nello stile musicale di Liszt. Oltre la suite S.161“Deuxième année: Italie”, la raccolta Années de pèlerinage contiene la sinfonia S.160, pubblicata nel 1855 e denominata “Première année: Suisse”, e la sinfonia S.163, pubblicata nel 1883 e denominata “Troisième année”.
Laura e Petrarca
Il titolo Années de pèlerinage è una citazione del romanzo di formazione di GoetheGli anni di pellegrinaggio di Wilhelm Meister. Con questa scelta, Liszt situa idealmente il proprio lavoro nella letteratura romantica del suo tempo, premettendo a una parte dei pezzi con un passaggio letterario tratto da scrittori come Friedrich Schiller e George Gordon Byron.



S.161 “Deuxième année: Italie”

  1.      Sposalizio ispirato al dipinto di Raffaello “Sposalizio della Vergine”, nella tonalità di Mi maggiore.
  2.      Il penseroso ispirato alla statua “Il pensieroso” scolpita da Michelangelo (che oggi si trova nella Basilica di San Lorenzo a Firenze), nella tonalità di Do diesis minore.
  3.     Canzonetta del Salvator Rosa” (in realtà la canzonetta “Vado ben spesso cangiando loco” è di Giovanni Bononcini)
  4.       Sonetto 47 del Petrarca in Re bemolle maggiore
  5.       Sonetto 104 del Petrarca in in Mi maggiore
  6.       Sonetto 123 del Petrarca in La bemolle maggiore
  7.     Après une lecture de Dante: Fantasia Quasi Sonata (da una lettura di Dante) in Re minore.



Testo:

Benedetto sia 'l giorno
(Sonetto LXI tratto da “Il Canzoniere” di Francesco Petrarca.)

“Benedetto sia 'l giorno, e 'l mese, e l'anno, 
E la stagione, e 'l tempo, e l'ora, e 'l punto 
E 'l bel paese e 'l loco, ov'io fui giunto 
Da'duo begli occhi che legato m'ànno;
Ch'i' ebbi ad esser con Amor congiunto,
E l'arco e la saette ond' i' fui punto,
E le piaghe, ch'infino al cor mi vanno.
Chiamando il nome di Laura ho sparte,
E i sospiri e le lagrime e 'l desio.
Ov'io fama le acquisto, e il pensier mio,
Ch'è sol di lei, si ch'altra non v'ha parte.

E benedetto il primo dolce affanno
Benedette le voci tante, ch'io

E benedette sian tutte le carte.”





Analisi del testo del sonetto Benedetto sia 'l giorno:



In questo sonetto Petrarca racconta il luogo e il modo in cui vide per la prima volta Laura. Non è una dichiarazione d’amore: il poeta esprime infatti il suo dissidio interiore. Racconta il momento in cui fu colpito dalle frecce dell’Amore. Benedice tutti i sentimenti che lo legano alla donna concludendo che Laura è l’unica donna che può averne parte.




Leggendo il Canzoniere, si scopre che Laura si connota anche di terrenità. Di lei il poeta non solo traccia i caratteri fisici, ma soprattutto mette in luce lo sconvolgimento che provoca nel amante. Le sue forme, il suo portamento, il suo spirito: tutto è divino in lei. Quando lei è viva, è bella e rende ancor più bello ciò che per natura è già bello: alberi, fiori, uccelli, acqua, firmamento, paesaggio.

parole chiave: amor congiunto= amore per laura

mia donna= si riferisce a Laura


Petrarca rappresenta il sentimento amoroso in vari aspetti come il potere salvifico della donna di stilnovistica memoria, la solitudine del poeta, l'assenza dell'amata e la sua bellezza, una donna dolce e mansueta. Quello con Laura è infatti un rapporto sentimentalmente difficile e contraddittorio che oscilla fra l'inclinazione del poeta a cedere all'illusione e alle vane speranze e la crudeltà della donna, bella e indifferente. 

Altro aspetto legato all'amore per Laura è costituito dai luoghi che tendono a perdere i loro contorni reali e fisici e a diventare luoghi letterari, tradizionalmente deputati a esprimere un particolare stato d'animo dell'autore.


Un elemento di grande innovazione è costituito dal principio della "varietà" che regola la struttura compositiva e che riguarda sia l'aspetto tematico sia quello metrico.











Figure retoriche presenti nel sonetto Benedetto sia 'l giorno:



Dal 1° al 3° verso: dal primo rigo sino a giunto è enumerazione.

Al 4° verso: dato che gli occhi non possono legare vi è una metafora.

5° verso: enjambement

6° verso: personificazione di amore.

7° verso: anafora.

8° verso: metafora, dolore d'amore come piaga.

9° verso: enjambement.

11° verso: enumerazione per polisindeto, anafora.

12° verso: enjambement.

13° verso: chiasmo fra nome e pronome.



Spartito del Sonetto: Benedetto sia 'l giorno  



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